Studio Arcobaleno

Di cosa si occupa?

Lo psicoterapeuta si occupa di diverse forme di disagio, dalle più lievi alle più marcate. A differenza di quanto si sente spesso dire, infatti, dallo psicologo non si recano soltanto persone che hanno disturbi mentali, ma sempre più spesso scelgono di avvalersi dell’aiuto di questo professionista individui e famiglie che, pur in presenza di un disagio non particolarmente pronunciato, sentono la necessità di essere aiutati, o far aiutare i propri figli, ad attraversare i momenti di criticità che fanno parte della vita di tutti.
Il confine che esiste tra un disagio più superficiale ed uno più marcato, infatti, non è così netto come si potrebbe pensare e spesso la presa in carico precoce permette di evitare che si strutturino situazioni di evidente disagio psicologico.

Prima di passare a spiegare quali siano i quadri diagnostici che richiedono l’intervento di uno psicoterapeuta è quindi necessario distinguere tra difficoltà e disturbi. Le prime fanno riferimento ad una condizione che presenta un livello di malessere meno strutturato e non ancora inquadrabile in un vero e proprio quadro diagnostico, ma che possono necessitare comunque, per essere superate, di un sostegno psicologico.

 

Tra le difficoltà più comuni riscontate in infanzia ed adolescenza, per esempio, possiamo trovare:

  • Difficoltà di separazione
  • Difficoltà relazionali
  • Ritardi psicomotori
  • Ritardi del linguaggio
  • Difficoltà comportamentali
  • Difficoltà nella gestione della propria emotività (rabbia, tristezza, ansia, aggressività etc..)
  • Difficoltà conseguenti ad eventi esterni che incidono sulla vita dell’individuo (separazioni, lutti, nascita di fratelli o sorelle, etc..).

 

Di seguito, invece, vengono solo brevemente e sommariamente descritti alcuni tra i quadri diagnostici riscontrabili in infanzia e adolescenza, che rientrano nell’ambito delle competenze dello psicoterapeuta.

 

Disturbi Pervasivi dello Sviluppo.
Sono disturbi solitamente evidenti nei primi anni di vita, per i quali, quindi, la presa in carico precoce può comportare un notevole cambiamento in termini di prognosi. In linea generale sono caratterizzati da compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo: capacità di interazione sociale reciproca, capacità di comunicazione, presenza di comportamenti, interessi e attività ripetitive, ristrette e stereotipate. Appartengono a questa categoria:

  • il Disturbo Autistico
  • il Disturbo di Asperger
  • il Disturbo di Rett
  • il Disturbo Disintegrativo dell’ Infanzia
  • il Disturbo Pervasivo dello Sviluppo Non Altrimenti Specificato

 

Disturbi da Deficit di Attenzione e da Comportamento Dirompente
Rientrano in questa categoria:

  • il Disturbo da deficit di Attenzione/Iperattività, caratterizzato da persistente e grave disattenzione e/o iperattività-impulsività, i cui sintomi si evidenziano, talvolta, prima dei 7 anni
  • il Disturbo della Condotta, caratterizzato da persistente e ripetitiva violazione delle norme o regole sociali e/o dei diritti degli altri (per esempio: aggressione a persone e animali, distruzione della proprietà, frode o furto)
  • il Disturbo Oppositivo Provocatorio, la cui caratteristica principale è la presenza di un comportamento negativistico, ostile e provocatorio

 

Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione
Rientrano in questa categoria alcune modalità persistenti ed anomale che caratterizzano l’area della nutrizione e dell’alimentazione.
A seconda dell’età di appartenenza del soggetto, infanzia o adolescenza, è possibile riscontrare:

  • Pica, la cui caratteristica principale è la persistente ingestione di sostanze non alimentari, inappropriata rispetto al livello di sviluppo;
  • Disturbo di Ruminazione, caratterizzata soprattutto da un ripetuto rigurgito e rimasticamento del cibo dopo il pasto;
  • Disturbo della Nutrizione dell’ Infanzia o della Prima Fanciullezza, nel quale vi è una persistente incapacità di mangiare adeguatamente, che incide di conseguenza sull’aumento del peso;
  • Anoressia Nervosa, nella quale vi è il rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra del minimo adeguato per età e statura, associato ad un intenso timore di acquistare peso e un’alterazione dell’immagine corporea relativamente a forme e dimensioni;
  • Bulimia Nervosa, questo disturbo è caratterizzato da ricorrenti abbuffate alle quali seguono altrettanto frequenti condotte compensatorie finalizzate ad evitare l’aumento di peso.

 

Disturbi da Tic
In questa sezione sono inclusi i seguenti disturbi:

  • Disturbo di Tourette
  • Disturbo Cronico da Tic Motori o Vocali
  • Disturbo Transitorio da Tic
  • Disturbo da Tic Non Altrimenti Specificato

Essi sono accomunati dalla presenza di “tic”, ovvero movimenti o vocalizzazioni improvvisi, rapidi, ricorrenti, aritmici e stereotipati.

 

Disturbi dell’evacuazione
Fanno parte di questa sezione i disturbi caratterizzati da un ripetuto rilascio di feci (Encopresi) e/o urine (Enuresi) involontario e/o intenzionale.

 

Disturbo d’ Ansia di Separazione
La manifestazione principale di questo disturbo è un’ansia eccessiva riguardante la separazione da casa o da coloro a cui il soggetto è attaccato.

 

Mutismo Selettivo
Caratteristica principale di questo disturbo è la persistente incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche quando ci si aspetta che si parli, mentre in altre situazioni parlare risulta possibile.

 

Disturbi dell’Umore
Questa sezione comprende i disturbi che hanno come caratteristica predominante un’alterazione dell’umore. Di seguito ne vengono elencati alcuni:

  • Disturbo Depressivo Maggiore, è caratterizzato da perdita di interesse e umore depresso, accompagnati da altri sintomi depressivi.
  • Disturbo Distimico, è caratterizzato dalla presenza, per un lungo periodo di tempo, di umore depresso quasi ogni giorno, accompagnato da altri sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per un Episodio Depressivo Maggiore.
  • Disturbo Bipolare, a seconda della tipologia del Disturbo Bipolare è possibile che siano presenti uno o più Episodi Maniacali o Misti, accompagnati da Episodi Depressivi Maggiori (Disturbo Bipolare I); o da uno o più Episodi Depressivi Maggiori, accompagnati da almeno un Episodio Ipomaniacale (Disturbo Bipolare II).
  • Disturbo Ciclotimico, caratterizzato dalla presenza, per un lungo periodo di tempo, di numerosi periodi con sintomi maniacali che non soddisfano i criteri per l’Episodio Maniacale e di numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano i criteri per l’Episodio Depressivo Maggiore.

 

Disturbi d’ Ansia
Questa sezione comprende disturbi che hanno come caratteristica comune vissuti di ansia. Di seguito ne vengono elencati alcuni:

  • Attacco di panico, corrisponde a un periodo preciso nel quale vi è l’insorgenza improvvisa di intensa apprensione, paura o terrore, spesso associati a una sensazione di catastrofe imminente. In questi casi possono essere presenti sintomi come dispnea, palpitazioni, dolore o fastidio al petto, sensazione di asfissia o soffocamento e paura di “impazzire o di perdere il controllo.
  • Agorafobia, è l’ansia o l’evitamento verso luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto in caso di Attacco di Panico o sintomi simili.
  • Fobia Specifica, è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a un oggetto o a una situazione temuti, che spesso determina condotte di evitamento.
  • Fobia Sociale, è caratterizzata da un’ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione a certi tipi di situazioni o di prestazioni sociali, che spesso determina condotte di evitamento.
  • Disturbo Ossessivo-Compulsivo, è caratterizzato da ossessioni (che causano ansia o disagio marcati) e/o compulsioni (che servono a neutralizzare l’ansia).
  • Disturbo Post-Traumatico da Stress, è caratterizzato dal rivivere un evento estremamente traumatico accompagnato da sintomi di aumento dell’arousal e da evitamento di stimoli associati al trauma.
  • Disturbo d’ Ansia Generalizzato, è caratterizzato da vissuti ansiosi che durano da un certo periodo di tempo e preoccupazioni persistenti ed eccessive.

 

Altre condizioni che possono essere oggetto di attenzione clinica
Oltre ai quadri diagnostici sopra descritti può essere necessario affiancare un lavoro emotivo anche in situazioni nelle quali la componente legata all’emotività può svolgere un ruolo fondamentale nell’evoluzione del disturbo (Disturbi dell’apprendimento, Disturbi della Comunicazione, Disturbi delle capacità motorie, etc…)

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