Studio Arcobaleno

La Prestazione d’Eccellenza

La psicologia dello sport volta alla prestazione di eccellenza deriva da un’esigenza molto semplice: far corrispondere la prestazione potenziale con quella reale nel momento della competizione.

Nel cercare di perseguire questo obiettivo la prima domanda che gli studiosi si sono posti è stata quella relativa all’esistenza o meno di eventuali fattori che potessero costituire la mentalità del campione.

Secondo molti di loro la mentalità del campione si contraddistingue per la presenza di due caratteristiche:

  1. La capacità di trasformare i limiti in opportunità
  2. La capacità di attivarsi completamente nel momento della competizione.

Partiamo dalla prima: trasformare i limiti in opportunità.

In realtà non è così semplice come potrebbe sembrare. Trasformare i limiti in opportunità implica, infatti, un vero cambiamento di prospettiva. Significa cominciare a guardare con occhi completamente diversi le difficoltà e gli ostacoli che incontriamo tutti i giorni: ovvero come delle occasioni di crescita, piuttosto che come situazioni che rischiano soltanto di penalizzarci.

Questo vale per tutto, dal blocco stradale che impedisce di fare il solito tragitto per andare a lavoro, al risentimento al braccio a seguito di un colpo e all’incontro con un avversario che si ritiene possa metterci maggiormente in difficoltà.

Ogni occasione è buona per trasformare i limiti in risorse e le difficoltà in trampolini di lancio che invece di arrestarci, possono proiettarci ancora più in alto e più lontano.

Tutto dipende dal significato che diamo agli eventi, dalle nostre capacità di adattarci in maniera flessibile a questi ultimi e di utilizzarli a nostro vantaggio.

Come sostengono molti autori, la realtà in cui viviamo, infatti, non è qualcosa di oggettivamente definito, indipendente dal soggetto che la vive, ma qualcosa che possiamo contribuire a costruire e a creare. È questo il presupposto che sta alla base di una rappresentazione mentale vincente.

Se, in vista del prossimo allenamento, mi convinco che dovrò fare grande fatica e concentro la mia energia solo su questo, la mia mente sarà predisposta a vivere un’esperienza stressante, nei confronti della quale si sentirà impotente.

Se invece il pensiero della fatica mi porta a mettere in atto delle strategie per gestirla in maniera efficace, con la consapevolezza che sarà proprio quella fatica a permettermi di crescere, ecco che, nonostante la realtà sia sempre la stessa, il mio modo di affrontarla cambierà e, di conseguenza, cambieranno le mie azioni, i miei pensieri, le mie sensazioni e, se tutto procede come previsto, anche gli esiti, il risultato, dell’allenamento.

Diventare consapevoli dei propri meccanismi mentali è, infatti, il primo passo per imparare a gestirli e a modificarli in modo attivo.

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