Studio Arcobaleno

Pubblicazioni in Articoli

La respirazione è un ponte tra corpo e mente.

Allenare la respirazione consente di ottenere, anche in ambito sportivo, una quantità di benefici spesso sottovalutati:

ritarda l’insorgenza della fatica;

diminuisce il consumo metabolico di ossigeno;

rinforza i muscoli respiratori;

favorisce il recupero;

regola i livelli di attivazione e arousal;

“NON BASTA CONOSCERLE! “

Le tecniche di respirazione per risultare davvero efficaci devono essere apprese, allenate e automatizzate!

Solo in questo modo potranno avere sul nostro benessere psico-fisico l’effetto desiderato!

 

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E-mail: francesca.zaza@studioarcobalenolatina.it

 


DIAGNOSI: quanto spesso ancora questo termine rischia di evocare il fantasma dello stigma, dell'etichetta? Continua a leggere

GOAL SETTING: vediamo insieme cos'è e quand'è che un obiettivo può definirsi...S.M.A.R.T. Cosa significa S.M.A.R.T.? Continua a leggere

Come si struttura un percorso di Mental Training e di quali strumenti si avvale? Ogni programma di allenamento (anche quello mentale!), per potersi rivelare efficace, prevede lo svolgimento di attività che vanno pensate e studiate sulla base delle esigenze specifiche della committenza (società sportiva, atleta, squadra, etc...). Continua a leggere

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 20 apr. - "Le esperienze dimostrano che e' possibile fare della scuola una base sicura, un punto di riferimento che mantenga viva la relazione e la comunicazione con i propri studenti. Dimostrano che e' possibile fare della resilienza una competenza e come tale promuoverla attraverso un 'agire competente' di coloro che hanno la responsabilita' educativa. Infine, attraverso la collaborazione e' possibile creare quella sinergia che aumenta le probabilita' che i giovani possano affrontare le avversita' senza esserne sopraffatti, ma restando aperti alle possibilita' che la vita puo' offrire". Apre cosi' il suo intervento Francesca Zaza, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), nel corso della prima sessione del convegno per illustrare l'approccio dell'IdO nelle emergenze educative. Continua a leggere


Sono bambini che dai 24 mesi ai 3 anni presentano un rallentamento nello sviluppo del linguaggio in assenza di altri disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali. Presentano un numero di parole inferiore a 50 e/o assenza di associazione di 2 o più parole dai 30 mesi. I bambini che vengono definiti come late talkers possono o rientrare nel normale sviluppo di linguaggio o potrebbero ricevere successivamente una diagnosi di disturbo di linguaggio. Continua a leggere

Quando si parla di “strategie di adattamento” si fa generalmente riferimento all’insieme dei meccanismi psicologici e delle possibili reazioni messe in atto da un individuo per fronteggiare le sfide della vita. Nel confronto con le avversità l’individuo è infatti considerato un soggetto attivo, che può mettere in campo alcune risorse utili ad affrontare le difficoltà, favorendo l’attivazione di un processo di resilienza. Quando, come in questo particolare momento storico, la fonte dello stress risulta non facilmente identificabile, le persone corrono il rischio di vivere una condizione di tensione costante della quale potrebbero inizialmente non rendersi conto, ma che a lungo andare può interferire notevolmente con le capacità di adattamento. Continua a leggere


Con il termine “stress” generalmente si fa riferimento alla risposta che l’organismo mette in atto tutte le volte che un individuo si confronta con esperienze tali da richiedere azioni di ri-adattamento all’ambiente. La percezione di un evento come “stressante” può variare da persona a persona, generando sensazioni di pressione mentale, emotiva e fisica di diversa intensità. Continua a leggere