Studio Arcobaleno

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Sono bambini che dai 24 mesi ai 3 anni presentano un rallentamento nello sviluppo del linguaggio in assenza di altri disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali. Presentano un numero di parole inferiore a 50 e/o assenza di associazione di 2 o più parole dai 30 mesi. I bambini che vengono definiti come late talkers possono o rientrare nel normale sviluppo di linguaggio o potrebbero ricevere successivamente una diagnosi di disturbo di linguaggio. Continua a leggere

Il tuo bambino ha dai 2-3 anni? Presenta un ritardo del linguaggio? Ecco un laboratorio pensato ad hoc per te. Continua a leggere

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 giu. - Francesco e' un bambino di 7 anni e oggi frequenta con successo la seconda elementare. Ha un'intelligenza superiore alla norma, e' plusdotato, eppure all'eta' di 3 anni e mezzo e' arrivato all'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) per un disturbo del linguaggio espressivo che investiva anche l'aspetto strutturale: non parlava, appariva ansioso, aveva una bassa autostima, una tendenza al perfezionismo e un'evidente inibizione sociale. Continua a leggere

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 mar. - I bambini che rientrano in un disturbo dello spettro autistico presentano un significativo ritardo nel processo grafico, perche' il disegno e' uno strumento comunicativo. Questo ritardo, infatti, non sembra correlato al quoziente intellettivo ma all'area dell'Affetto Sociale: se c'e' un'inibizione relazionale ci sara' anche un'inibizione nell'aspetto comunicativo del disegno. Continua a leggere

Tutte le fiabe cominciano con “c’era una volta...” e trasportano, in genere, in luoghi al di là del tempo e dello spazio, posti immaginari dove albergano pericoli, paure, ansie ma anche sorprese, aiuti insperati, prove superate, cose belle e lieti fini … le fiabe sono uno specchio nebuloso ma fedele della vita reale ma dove vi è un elemento, la magia, che spesso interviene a nostro favore In termini psicologici la vera magia è la capacità di immaginazione... Continua a leggere

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 feb. - "Nei 1.000 giorni che vanno dalla gravidanza ai primi anni di vita, uno stile di vita corretto puo' influenzare positivamente il patrimonio genetico del bambino". Lo dice Valentina Grimaldi, pediatra di libera scelta dell'Asl RmB di Roma e futura psicoterapeuta, ricordando che "un bambino sano oggi, sara' un adulto sano domani". Continua a leggere

ono aperte le iscrizioni al laboratorio espressivo per bambini dai 6 mesi ai 5 anni: PAROLANDO. Questo laboratorio nasce in seguito alle diverse osservazioni effettuate su bambini molto piccoli sia nel nostro studio che in diverse scuole del territorio. Sempre più spesso ci si trova di fronte a bambini che possono presentare vulnerabilità e ritardi sia a livello motorio che di linguaggio. In virtù di questo si è pensato ad un laboratorio che permettesse di lavorare su queste aree a livello preventivo. Continua a leggere

(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 13 set. - "Nel corso dello sviluppo neuropsichico e' possibile individuare delle aree, dei periodi di maggiore vulnerabilita'. Disporre di indicatori specifici o campanelli di allarme per l'individuazione della vulnerabilita' ancor prima che della patologia assume dunque il significato di quella che in ambito medico viene definita prevenzione secondaria". A dirlo e' Elena Vanadia, neuropsichiatra infantile dell'IdO, che nel corso del XVII Convegno dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) 'Dal processo diagnostico al progetto terapeutico. Continua a leggere

(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 12 lug. - Generalmente si dice che un bambino che cresce con due lingue diverse potrebbe iniziare a parlare piu' tardi o a fare confusione tra i due codici linguistici a cui e' esposto. Questa situazione e' "normale in quanto al bambino e' richiesto un duplice apprendimento che presuppone un'elaborazione piu' complessa delle informazioni verbali che percepisce dall'ambiente esterno. Continua a leggere

Il bambino ha una visione concreta della realtà. Per lui tutto è materia: anche i sentimenti, gli stati d’animo, il piacere, sono per lui soprattutto esperienze fisiche. Comprensibile quindi che il veicolo privilegiato della sua creatività sia proprio la materia, specie quella “viva”, perché in grado di trasformarsi. Se disdegna il mare di giocattoli che ha, per pasticciare con terra o farina o travasare l’acqua o la sabbia per ore, buon segno! Continua a leggere