Studio Arcobaleno

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Il tuo bambino ha dai 2-3 anni? Presenta un ritardo del linguaggio? Ecco un laboratorio pensato ad hoc per te. Continua a leggere

ROMA – “Emma è una bambina di 4 anni e mezzo, problematica fin dalla nascita. Era sofferente, aveva crisi di pianto continue, era inconsolabile. Non ricordo una giornata tranquilla trascorsa al parco con il passeggino perché lei lanciava le scarpe. Era davvero ingestibile”. Parte da qui la testimonianza della madre Laura Monaco, intervenuta alla trasmissione UnoMattina in occasione della XI giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo. Continua a leggere

(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 28 mar. - I bambini che rientrano in un disturbo dello spettro autistico presentano un significativo ritardo nel processo grafico, perche' il disegno e' uno strumento comunicativo. Questo ritardo, infatti, non sembra correlato al quoziente intellettivo ma all'area dell'Affetto Sociale: se c'e' un'inibizione relazionale ci sara' anche un'inibizione nell'aspetto comunicativo del disegno. Continua a leggere

La Professoressa Daniela Lucangeli dell'Università di Padova, spiega in parole semplici cosa sono i cortocircuiti emozionali e per quale motivo non è più possibile pensare che lo sviluppo cognitivo e quello emotivo rappresentino due percorsi separati. Questo intervento si colloca in linea con quella che dovrebbe essere una visione globale del bambino, rispettosa della complessità di cui è sempre portatore. Continua a leggere

ono aperte le iscrizioni al laboratorio espressivo per bambini dai 6 mesi ai 5 anni: PAROLANDO. Questo laboratorio nasce in seguito alle diverse osservazioni effettuate su bambini molto piccoli sia nel nostro studio che in diverse scuole del territorio. Sempre più spesso ci si trova di fronte a bambini che possono presentare vulnerabilità e ritardi sia a livello motorio che di linguaggio. In virtù di questo si è pensato ad un laboratorio che permettesse di lavorare su queste aree a livello preventivo. Continua a leggere

(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 4 ott. - Mamme a bordo' e' il progetto terapeutico dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO) nato per lavorare sulla dinamica relazionale madre-bambino e facilitare, attraverso la condivisione ludica, la sintonizzazione affettiva. La specificita' della terapia diadica dell'IdO, a differenza di quella offerta in Israele e in Inghilterra, sta proprio nel ruolo attivo del terapeuta all'interno della terapia. Questo lavoro sara' presentato dalla psicoterapeuta Serena Polinari al XVII convegno nazionale dell'Istituto, dal 21 al 23 ottobre nella Capitale. Continua a leggere

(DIRE-Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 4 ott. - "I genitori non sanno piu' giocare con i loro bambini, giocano di piu' con il computer o la palestra". È un problema "culturale del nostro tempo", spiega Anna Di Quirico, danza movimento terapeuta dell'Istituto di Ortofonologia (IdO), che conduce da 10 anni il 'Laboratorio di Danza Movimento Terapia (DMT) genitore-bambino'. Il lavoro verra' presentato al XVII convegno nazionale dell'Istituto dal 21 al 23 ottobre a Roma. Continua a leggere

Il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva (TNPEE) o neuropsicomotricista è il professionista che, dopo aver conseguito la laurea triennale abilitante (D.M. 17 gennaio 1997, n.56), si occupa di tutte quelle difficoltà che possono essere presenti in individui da 0 a 18 anni e che fanno riferimento alla capacità di entrare in relazione con se stesso e con gli altri attraverso la propria corporeità. Continua a leggere

Il bambino ha una visione concreta della realtà. Per lui tutto è materia: anche i sentimenti, gli stati d’animo, il piacere, sono per lui soprattutto esperienze fisiche. Comprensibile quindi che il veicolo privilegiato della sua creatività sia proprio la materia, specie quella “viva”, perché in grado di trasformarsi. Se disdegna il mare di giocattoli che ha, per pasticciare con terra o farina o travasare l’acqua o la sabbia per ore, buon segno! Continua a leggere

(DIRE - Notiziario Sanità) Roma, 9 apr. - Il gioco non conosce differenze di genere ma di età. Nell'elaborare e organizzare un gioco simbolico, 6 bambini su 10 (60%) della scuola dell'infanzia registrano infatti punteggi molto più bassi rispetto a quelli della scuola primaria di primo e secondo ciclo. Continua a leggere