Studio Arcobaleno

LA VITA NON SEMPLICE DEI BIMBI “PLUSDOTATI”.

(DIRE – Notiziario Minori) Roma, 13 nov. – Quando un bambino, a quattro anni, fa domande ai genitori sulla morte o sul senso dell’universo e negli occhi gli si legge l’angoscia, c’è poco da rallegrarsi per la sua intelligenza. Per i bambini “gifted”, ossia che hanno il “dono” di un quoziente di intelligenza superiore a 120, la vita non è cosi’ semplice come potrebbe sembrare. “Ci sono tre problemi ricorrenti: difficoltà a fare amicizia con i coetanei, noia a scuola e estrema sensibilità ed emotività”, spiega Steven Pfeiffer, psicologo americano che da oltre 30 anni studia i bambini ‘gifted’. In questi giorni è a Milano perchè partecipa al convegno “Intelligenza e creativita’”, organizzato da Step-net, associazione nazionale dei genitori che hanno figli “plusdotati”. “Siamo stanchi di nasconderci- afferma Viviana Castelli, presidente dell’associazione e mamma di due bambini gifted- Spesso si tratta di ragazzi che hanno comportamenti che possono sembrare ‘asociali’ e loro stessi non si sentono capiti. Per i genitori, poi, c’è l’angoscia di non essere all’altezza e la preoccupazione perchè vedono che i loro figli non riescono a inserirsi nel gruppo di amici o a scuola”. Secondo la letteratura scientifica, circa il 5% dei bambini ha un quoziente di intelligenza elevato, in pratica uno in ogni classe.

 
Genitori e studiosi chiedono al Parlamento e al Governo il riconoscimento dell’esistenza dei bambini gifted. “Abbiamo anche predisposto delle linee guida per un disegno di legge- spiega Castelli- I nostri figli fanno fatica a frequentare la scuola, perché non ha gli strumenti adeguati per accoglierli. Paradossalmente, succede anche che l’abbandonino. Bisogna pertanto prevedere un’adeguata formazione degli insegnanti. E a livello nazionale, predisporre i programmi scolastici in modo tale che ci siano percorsi anche per questi alunni, così come avviene per quelli disabili”. In occasione del convegno internazionale, a Milano ci sono anche 55 famiglie con figli plusdotati che partecipano, al Castello Sforzesco, all’Autumn camp “DivertiScienza&Arte”. L’iniziativa ha il patrocinio del Comune di Milano. “La scuola deve essere in grado di accogliere la diversità, di qualunque genere essa sia- sottolinea Francesco Cappelli, assessore all’Istruzione- Ci vuole formazione e disponibilità. Purtroppo la scuola oggi è ancora un po’ rigida, ma la sfida è questa”. Per info: www.plusdotazionetalento.it.

http://www.dire.it/newsletter/minori/anno/2015/novembre/13/?news=04

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